lunedì 22 agosto 2022

Il ritorno della Musa

Sono passati diversi anni, più di quattro ormai, dalla mia ultima pubblicazione. Per i primi tempi ho continuato a scrivere: ho un romanzo a metà che ho già ripreso e abbandonato più volte, ho pubblicato qualche racconto sulle piattaforme per autori emergenti. Poi ho smesso.

Perché? È difficile dirlo. Prima qualche evento personale traumatico, che ha frustrato per qualche tempo la mia creatività. Poi è arrivato il Covid, e invece di approfittare del lungo lock down per rimettermi al lavoro mi sono fatta prendere dall’ansia da pandemia (per cui è stato meglio che non abbia prodotto nulla, sarei riuscita a scrivere solo un manuale dal titolo “Mille e uno modi per evitare il contagio”). Infine il lavoro; essere una “videoterminalista” in smart working ha indubbiamente moltissimi vantaggi, ma dopo una giornata seduta al pc, sempre nello stesso ambiente, con Google Home come unico interlocutore e la macchinetta del caffè talmente a portata di mano da riuscire a prepararlo praticamente senza staccarsi dalla tastiera, a chi viene voglia, dopo cena, di rimettersi davanti a un foglio word per coltivare la propria passione?

E così, pian piano, come un fuoco abbandonato a se stesso nel camino, si è spenta. E il mio tempo libero è stato fagocitato da altro: una parte rubata dall’attività lavorativa (“visto che ci sono, anche se è tardi, vado avanti, altrimenti me lo ritrovo da fare domani”), l’altra da vari impegni, tutti di fondamentale importanza, ma che di fatto nulla avevano a che fare con quello che comunemente si definisce svago.

Ora che finalmente sto riuscendo a rimettere un po’ di equilibrio nella distribuzione del mio tempo, la magia si è realizzata: la mia musa ispiratrice è tornata. E sapete come? Mi sono ritagliata, di nuovo, il tempo per leggere. Anche quando non ne avevo voglia, anche quando mi si chiudevano gli occhi dopo poche righe.

Umberto Eco diceva: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Ed è una grande verità: leggere ci permette di evadere in modo semplice e veloce dalla nostra quotidianità, di immedesimarci nelle vicende dei personaggi e vivere le loro stesse passioni, di fare il giro del mondo stando comodamente seduti sul divano. E ci spinge a sognare, a volare con la fantasia… così ho iniziato a buttare giù qualche idea disordinata su un foglietto, che poi è diventata la struttura di un racconto. Col passare del tempo le idee si sono moltiplicate al punto che ho “dovuto” comprare un organizer per metterle in ordine (non è vero, bastava un quaderno, ma era tanto carino… e poi era in offerta…).

Ora il mio tempo libero dovrò dividerlo tra lettura e scrittura, ho in cantiere un paio di racconti e il progetto di pubblicare una raccolta. Non so quanto tempo ci vorrà, ma lo farò.

Prima di chiudere questa riflessione, però, ho una domanda e un suggerimento di lettura per voi.

Cominciamo dalla prima, che è rivolta a chi, come me, si diletta nella scrittura: cosa muove la vostra ispirazione? Da dove nascono le vostre idee e come le tramutate in storie?

Il suggerimento di lettura, invece, è il libro che più di tutti ha stimolato la mia voglia di ricominciare: La cacciatrice di storie perdute di Sejal Badani. Dire che non potete perdervelo sembra quasi una battuta, ma è la verità, soprattutto se siete affascinate dalla cultura orientale e dalle donne forti che combattono per rivendicare il proprio spazio nel mondo e realizzare i propri sogni.

A presto… spero! 😉

martedì 9 agosto 2016

Cocktail di cuori, di Chiara Santoianni



Un altro incontro fortunato al Salone del libro 2016: quello con il divertentissimo romanzo di Chiara Santoianni, Cocktail di cuori, edito dalle edizioni CentoAutori.
La storia è quella di Penelope che, con la sua amica Gelsomina, parte alla volta di Londra da uno sperduto paesino del sud Italia per studiare Medicina nel prestigioso University College. O almeno questo è quanto ha raccontato ai suoi genitori. In verità, mentre Gelsomina tiene fede alle promesse fatte alla famiglia, Penny insegue il suo vero sogno: quello di diventare una famosa scrittrice. Per questo, trascorre le giornate a scrivere il suo romanzo e le notti a miscelare cocktail in un locale del West End con l'amico Jack. E di lezioni universitarie neanche l'ombra.
Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e prima o poi i nodi vengono al pettine... in particolare quando, quattro anni dopo la partenza, una telefonata dall'Italia le annuncia l'imminente arrivo dei suoi familiari (genitori e sorella) per assistere alla sua cerimonia di laurea e conoscere, con l'occasione, il fidanzato Angelo, anch'esso laureando in medicina e di origini italiane. Ma soprattutto inesistente... Inizia così una folle corsa contro il tempo in cui Penny e le sue coinquiline si preparano a difendere il castello di bugie da lei costruito: iniziano con il rendere presentabile l'appartamento in cui vivono e che dovrà ospitare la famiglia di Penelope, per poi creare per lei una falsa carriera universitaria ed aprire le selezioni per il candidato ideale ad impersonare Angelo durante il periodo di permanenza della sua famiglia.
Non vi rivelo l'esito della messinscena per non togliervi il piacere ed il divertimento di vivere con Penny, Yasmine e Olivia una serie di rocambolesche avventure, di disperarvi con Penny ad ogni contrattempo e sorridere del suo modo di reagire alle contrarietà. E, soprattutto, non voglio sottrarvi il gusto di scoprire un finale meno scontato di quanto possa apparire in partenza... il che è un gran punto a favore di questo romanzo.
Lo stile di Chiara Santoianni è fresco e frizzante, ricorda molto quello di Sophie Kinsella anche se, opinione personale, la sua Penelope è infinitamente più simpatica di Rebecca Bloomwood Brandon. Scorrendo le pagine del romanzo vi sorprenderete a palpitare per lei, facendo il tifo perché tutto le vada bene.
Le sue vicende mi hanno davvero appassionata e divertita... credo che questo incontro con Chiara Santoianni avrà un seguito!



sabato 6 agosto 2016

Quattro tazze di tempesta, di Federica Brunini

Quello di cui vi voglio parlare oggi non è un romanzo rosa in senso stretto. Ma parla di donne e di sentimenti e lo fa in maniera estremamente coinvolgente ed emozionante. E, come il precedente romanzo che ho recensito, abbina sapientemente emozioni e sensazioni.
Viola vive a Mentone, nel sud della Francia, e lì gestisce un tè-atelier nel quale somministra agli avventori la miscela perfetta per ogni stato d'animo. "Vendeva tè per ogni moto sentimentale: rabbia, delusione, amarezza, scontento ma anche gioia, allegria, euforia, estasi. Ogni tazza era un concentrato di umanità, un'infusione di cuore. Quando i suoi clienti le domandavano cosa avrebbero potuto bere, lei di rimando chiedeva di cosa avevano bisogno. Di un tè abbraccio o di un tè bacio? Di un tè coraggio o di un tè conforto? Poi c'erano i tè leva-paura, contro l'amarezza, contro la malinconia, la solitudine, la stanchezza, l'apatia.... e i tè porta-felicità, euforia, leggerezza. C'era una miscela per ogni stato d'animo. E lei le conosceva tutte".
Come ogni anno, per il suo compleanno, invita nella tenuta che divide con la cagnolina Chai le sue tre amiche per i festeggiamenti e per qualche giorno di chiacchiere e relax. Ma questa volta non è lo stesso. La festa per i suoi quarant'anni è turbata dal suo dolore per la perdita del marito Manuel, mai metabolizzata. "Infine, si era rassegnata a sopravvivere, minuto per minuto, ora per ora. E lentamente aveva iniziato a districare tutti i rami che lo strazio le aveva generato dentro". Mavi è stressata dallo sforzo incessante di essere sempre all'altezza dei ruoli di mamma e moglie perfetta che si è cucita addosso. Chantal, insegnante di yoga, è nostalgica e insoddisfatta, insicura dell'amore di un compagno molto più giovane e angosciata dal tempo che avanza. Alberta, architetto in carriera, apparentemente la più insensibile del gruppo, si trova improvvisamente a dover affrontare le proprie fragilità. Insieme, affronteranno la tempesta. E ne usciranno più forti e unite di prima.
Una lettura che vi consiglio caldamente. Come spesso accade, il mio incontro con questo romanzo è stato del tutto casuale: mi ci sono imbattuta, tra migliaia di altri volumi, al salone del libro di Torino e sono stata attratta da una frase sulla quarta di copertina: "Viola somministra sorsi di conforto e centilitri di speranza. Perché non c'è problema che una tazza di tè non possa ridimensionare".
Scorrendone le pagine ho vissuto le emozioni e i tormenti delle protagoniste, ne ho condiviso i dolori e le passioni e ho assaporato con loro le miscele con cui via via cercavano la soluzione ai propri problemi. E man mano che la storia procedeva, Viola, Mavi, Shanti e Alberta sono diventate anche amiche mie. Come accade ogni volta che si legge un buon libro, chiudendolo mi sono sentita come se avessi perso un amico.

domenica 17 luglio 2016

Gli effetti speciali dell'amore, di Angela Iezzi



E dopo avervi parlato da scrittrice, un cambio di prospettiva: da lettrice, voglio raccontarvi le mie impressioni sul romanzo che mi ha più emozionata negli ultimi tempi.
Come dice il titolo, il romanzo in questione è Gli effetti speciali dell'amore, di Angela Iezzi, vincitore del premio "Il mio esordio 2015" nella categoria rosa. Premio al quale ho partecipato con il mio primo romanzo, L'Uomo perfetto, arrivando fino alle fasi finali e vivendo fianco a fianco con Angela un'emozionante avventura.
Il concorso si basa, oltre che sulla qualità dello scritto, anche sulla popolarità che riesce a raggiungere sul web, attraverso condivisioni, commenti, recensioni; per questo prevede che i partecipanti possano leggere e commentare anche le altre opere in gara. Il romanzo di Angela è stato uno dei primi che ho letto, quando ancora si intitolava Sapore di te, incuriosita dalla combo fatale "amore + cioccolato". E me ne sono innamorata.
La storia è quella di Ashley Morgan, ricca e un po' viziata ereditiera che, convinta di prendere finalmente le redini dell'azienda dolciaria di famiglia,  si trova a dover fare i conti con una realtà del tutto inaspettata. E i conti dovrà farli anche con Jaime Standley, affascinante pasticcere e braccio destro del padre... ma non voglio anticiparvi troppo della storia. Va letta, vissuta, goduta. Sì, proprio goduta, perché vi assicuro che quando leggerete di certe prelibatezze di cioccolato che Jamie prepara vi sembrerà di sentirne il sapore e... basterà quello a farvi innamorare di lui. Al contrario, probabilmente odierete un po' Ashley, almeno all'inizio. Cioè finché non lascerà cadere la corazza che si è costruita per non essere ferita dall'indifferenza paterna.
La narrazione è piacevole e scorrevole e vi garantisco che vi terrà incollate al libro fino a quando non avrete finito l'ultima pagina. A me è successo così. Due volte.
Ancora una volta... buona lettura. E godetevi il dolce sogno.


Come è cominciata





Un breve cenno per raccontarvi come mi è venuta l'idea (malsana?) di scrivere.
Strano a dirsi, forse, ma ad un certo punto della mia vita, e precisamente cinque anni fa, ho sentito di avere una storia da raccontare. Un personaggio, Silvia, che mi chiedeva di spiegare al mondo come avesse chiuso finalmente i conti con il suo passato, con una porta lasciata aperta dalla quale filtrava, disturbando la sua esistenza, il fastidioso vento dell'insoddisfazione. E così è nato il mio primo racconto, Un destino inevitabile. Che ho letto e riletto tenendolo sempre per me, senza mai trovare il coraggio di condividerlo con qualcuno.
Dopo Silvia è stata la volta di Anna, che mi ha tormentata con il suo carico di disperazione fino a quando non ho messo nero su bianco il suo incontro con l'angelo che le ha salvato la vita. Ma stavolta, per una di quelle coincidenze che rappresentano un segno del destino, proprio mentre completavo la stesura di Un angelo dalla bufera, la rivista Grand Hotel, i cui racconti e fotoromanzi rappresentavano da anni la mia lettura fissa della domenica mattina dopo la colazione a casa della nonna, indiceva un concorso di narrativa per scrittori emergenti. Il premio comprendeva la pubblicazione sulla rivista del racconto. L'esito immagino l'abbiate già intuito: la mia storia è piaciuta, si è classificata terza ed è stata pubblicata dalla rivista con il titolo di Un adorabile sconosciuto, con tanto di cerimonia di premiazione nelle sede dell'Editore. Altrettanto ovviamente, questa soddisfazione è servita da stimolo, una tanica di benzina gettata sul fuoco della mia creatività.
Il risultato? Altri racconti, che poi ho raccolto e autopubblicato nel libro "Incontri" (link in calce all'articolo, per chi volesse curiosare). E poi il passaggio al romanzo... ma questa è un'altra storia, e ve la racconterò a breve.
Intanto, buona lettura. Fate bei sogni.

Incontri. Momenti che cambiano la vita. Su Youcanprint.it

P.S.:
Se qualcuno di voi volesse un assaggio dei miei racconti, può servirsi qui:
Vetrina autore di Linda Fantoni su Braviautori.com


Perché leggere e scrivere in rosa

Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
(Ennio Flaiano)


Perché questo nuovo Blog? Scrivo romanzi rosa. O almeno, ci provo. Adoro leggerli. Amo prendere in mano un libro (cartaceo, si, non odiatemi. Per me la lettura è un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, anche tatto e olfatto), scorrerne le pagine, entrare nella storia, familiarizzare con i personaggi e condividere le loro emozioni. E, arrivata alla fine, provare la nostalgia di un amore finito, perché quando un romanzo è ben scritto è abbastanza inevitabile innamorarsi almeno un po' dei protagonisti.
Sensazione che raggiunge l'apice quando i libri li scrivo, perché in quel caso i personaggi sono vivi, reali, ti girano intorno, ti parlano, ti tormentano finché non hai finito di raccontare la loro storia.
Ho deciso di creare questo nuovo Blog per condividere questo genere di emozioni, sia attraverso i miei scritti che tramite le parole di altri autori che siano riusciti a toccare in me le corde giuste. Sperando di ricavare, dal confronto con i lettori, suggerimenti utili per trovare altri sogni da vivere e per migliorare la mia capacità di regalare sogni ad altre persone